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LO SPAZIO DI PROIEZIONE

Le leggi dell'acustica architettonica e della bionica hanno definito la forma a "conchiglia dentata" della sala.

Il pubblico, disposto ad arena abbraccia un palcoscenico centrale che si presenta come un pavimento mobile composto da 322 prismi e da 31 settori telescopici  il cui piano di calpestio si trova a -2.55 mt.  rispetto alla prima fila di poltrone; ciò per consentire a carrelli di scena telecomandati di entrare in scena fuoriuscendo da "box" situati sotto il livello della platea.

A questo va ad aggiungersi la presenza di un palcoscenico anulare che divide così in due settori le file di poltrone ed un soffitto completamente mobile composto da 304 prismi telescopici attrezzati per sostenere piastre acustiche oppure riflettori e proiettori.  Non manca una struttura scenica tradizionale con un palcoscenico centrale e due laterali dei quali uno è circolare; quello centrale è composto da 16 elevatori divisi in quattro gruppi principali capaci di trasportare carrelli di scena telecomandati delle dimensioni di 14 mt. × 3.5 mt.

 

 
   
     
   

ACCORGIMENTI ACUSTICI

Già in precedenza si è parlato dell' acustica della sala e degli accorgimenti adottati per renderla adattabile, come i prismi del soffitto ed i loro elementi mobili. A questi sistemi abbiamo pensato di aggiungere lungo le pareti dei pannelli scorrevoli con caratteristiche di assorbimento acustico variabile per tutte le gamme di frequenza, in alcune parti della sala rivestimenti in legno con funzione risonante per le medie e basse frequenze  e casse di riverberazione in cemento per quelle più basse; il tutto per fornire la più ampie sfumature di pienezza e brillantezza del suono necessarie all'esecuzione delle partiture dei generi musicali per i quali la sala è stata concepita.

 
    
        
   

LE FORME

Qualcuno una volta disse che L'ARTE DI PROGETTARE E' UN ATTO LIBERO, LA MATERIALIZZAZIONE DEI NOSTRI SENTIMENTI, LA RAPPRESENTAZIONE CONTINUA DI CHI SIAMO E DI COSA SIAMO. Nel caso del nostro progetto la forma della parte pubblica con la sua quinta vetrata aperta a circolo verso la città vuole essere partecipe dell' energia solare ed umana espressa da questa con una propria tensione vitale, con la forma compatta della parte scenica e di servizio si è cercato di dar vita ad uno spazio dinamico più vicino alla città, ai suoi ritmi, al suo gigantismo tecnologico.

 

 
    
 

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