D-segno  Design Workshop
        
      

SIMBIOSI DI FRAMMENTI

Nella definizione museale simbiosi va intesa come interrelazione organica e profonda fra due elementi storici e concettuali, il passato e il presente, la tradizione e la modernità. Da questo deriviamo l'architettura dell'edificio e il suo contenuto. Immaginiamo per lui spazi polifunzionali, con sale per concerti e spazi per servizi e spettacoli. Immaginiamo la presenza di "forum", spazi flessibili pensati per promuovere dibattiti tra diversi media, inclusi cinema, teatro, concerti all'interno dei programmi delle mostre.

Più specificatamente parlando, dall'involucro nasce un'idea di architettura leggera, luminosa e trasparente dove ciò che si trova all’interno si possa vedere bene dall’esterno e viceversa.

 
 
        
   

Il tutto viene a configurarsi come una passeggiata architettonica (possibilmente con rampe e non scale). L’impianto è chiaro, con grandi spazi comuni che sottolineano come il museo sia diventato un luogo pubblico, sentito e vissuto come un bene collettivo a disposizione di ogni momento della vita. Al limite si potrebbe anche rispecchiare nel museo l'orgoglio civico, l'immagine della città, la consuetudine dei cittadini nel frequentarlo.

In sintesi un museo dovrebbe presentarsi, nell'ambito di un tutt'uno organico, come una serie di esposizioni permanenti ed esposizioni temporanee fra loro in rapporto dialettico, l'una funzione dell'altra; depositi e gabinetti dei restauratori vicini, così da facilitare l'analisi e l'osservazione delle opere, secondo il principio che non c'è una conservazione senza rapidità di intervento, e soprattutto, senza azione di monitoraggio costante.

Un museo dotato di servizi eccellenti, da quelli propri dell'istituzione a quelli rivolti al pubblico, dalla libreria alla sala conferenze, al fine di realizzare quel contatto diverso con la città che certo può tonificare la vita e la funzione del museo.

 

 
    
        
 

All rights reserved ©2002 This site has been created by D-segno Design Workshop