 |
Il
tutto viene a configurarsi come una passeggiata architettonica
(possibilmente con rampe e non scale). L’impianto è chiaro, con grandi
spazi comuni che sottolineano come il museo sia diventato un luogo
pubblico, sentito e vissuto come un bene collettivo a disposizione di ogni momento della vita.
Al
limite si potrebbe anche rispecchiare nel museo l'orgoglio civico,
l'immagine della città, la consuetudine dei cittadini nel frequentarlo.
In
sintesi un museo dovrebbe presentarsi, nell'ambito di un tutt'uno
organico, come una serie di esposizioni permanenti ed esposizioni
temporanee fra loro in rapporto dialettico, l'una funzione dell'altra;
depositi e gabinetti dei restauratori vicini, così da facilitare
l'analisi e l'osservazione delle opere, secondo il principio che non c'è
una conservazione senza rapidità di intervento, e soprattutto, senza
azione di monitoraggio costante.
Un
museo dotato di servizi eccellenti, da quelli propri dell'istituzione a
quelli rivolti al pubblico, dalla libreria alla sala conferenze, al fine
di realizzare quel contatto diverso con la città che certo può
tonificare la vita e la funzione del museo.
|
|