![](vision_archi_teatro/vas1_y.jpg) |
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E’
stata pensata una struttura versatile, capace di non interferire con la
propria
presenza nei contenuti o nei messaggi che vengono messi in scena;
qualcosa che può essere definita una “architettura
molle”, servizievole, adattabile e non solo in parte “mobile”:
in pratica
uno spazio neutro,
seguendo il concetto di neutralità come sinonimo di mobilità.
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.....lo
spazio "molle" e "servizievole" |
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Con
l’idea di superare l’opposizione sala-scena, si è conferito allo
spazio tutta la flessibilità tecnica moderna, che si concretizza in
un’unica sala dove il palcoscenico estende la tecnologia scenica
all’area dello spettatore, trasformando le parti proprie del teatro in
oggetti manovrabili ed in elementi nuovi del linguaggio teatrale.
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.....lo
spazio a "variazione continua" |
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![](pulsanti/back.gif)
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![](vision_archi_teatro/vas3_y.jpg) |
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Si
viene così a creare un volume
spazio-formante
completamente trasformabile sia sotto l’aspetto planimetrico che
volumetrico.
Abbiamo cercato di
progettare
lo
spazio come se si trattasse di un circuito elettronico:
una serie di componenti e di sub-componenti, liberi da una logica
compositiva tradizionale.
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.....la
variabilità cromatica dello spazio |
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